Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICI RESIDENZIALI 1, 2 (4,6) NEL QUARTIERE INA CASA DI VIA TRIESTE

Scheda Opera

  • Veduta Nord-Est dell’edificio 2
  • Veduta degli edifici 2 e 3 dal portico del corpo 9
  • Veduta prospettica del fronte dell’edificio 2
  • Comune: Parma
  • Denominazione: EDIFICI RESIDENZIALI 1, 2 (4,6) NEL QUARTIERE INA CASA DI VIA TRIESTE
  • Indirizzo: Via Bassano del Grappa, Via Trieste 65T, 65U-V
  • Data: - 1955
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Vittorio Gandolfi
Descrizione

I due edifici costituiscono i blocchi dell’unità residenziale "Al Cristo" che Gandolfi progetta a Parma per conto dell’Ina Casa.
Entrambi i corpi di fabbrica, immersi in una porzione di verde privato con autorimesse esterne, si attestano su via Cividale del Friuli (nuova denominazione dell’originario prolungamento di via Bassano del Grappa) e presentano caratteristiche diverse per tipologia edilizia e dimensioni in pianta e in altezza.
Il primo blocco è impostato su una pianta formata dall’accostamento di due rettangoli sfalsati leggermente fra loro e tenuti insieme da un ulteriore volume su pianta rettangolare che costituisce il vano scala. Quest’ultimo distribuisce alloggi sui tre piani in elevazione, mentre il piano terra resta adibito a fascia di servizio contenente l’androne d’ingresso e le cantine.
Il secondo blocco presenta, invece, un impianto planimetrico in linea che funge da contrappunto alla torre del blocco precedente. Questo blocco si compone di piano terra più tre piani in elevazione, sui quali vengono distribuiti dodici alloggi. Questi ultimi sono suddivisi in due corpi di fabbrica gemelli, al centro dei quali si trova il vano scala.
L’ingresso si trova sul fronte opposto, traslato verso il lato esterno di una lunghezza pari alla misura del corpo scale.
Nonostante i due edifici risultino molto diversi fra loro per tipologia, composizione volumetrica e dei prospetti, sono accomunati da alcune scelte tecnico-costruttive proprie di tutta l’unità residenziale. In primo luogo, come i restanti corpi di fabbrica, anche gli edifici uno e due presentano una struttura in cemento armato con tamponamenti in muratura. Inoltre, per entrambi, si utilizza la stessa tipologia di infissi e lo stesso sistema di ombreggiamento che, per le aperture sui balconi, è pensato a persiane scorrevoli; scuri incernierati sono usati per le finestre del resto del prospetto. Da progetto, anche le scelte cromatiche per infissi e prospetti dovevano accomunare tutto il complesso abitativo: il colore giallo era quello scelto per le persiane mentre, per quanto riguarda i prospetti, un colore diverso caratterizzava ogni fronte a seconda dell’orientamento. Le facciate sud dovevano quindi essere tinteggiate in grigio e in bianco nelle parti rientranti dei balconi, le est ed ovest in bianco con sfondati grigi, mentre quelle a nord in color camoscio scuro.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: - 1953
  • Esecuzione: 1953 - 1955
  • Committente: Gestione Ina Casa
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Quartiere residenziale
  • Destinazione attuale: Quartiere residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Vittorio Gandolfi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: gabbia intelaiata in cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: tetto a falde, solaio in latero-cemento, manto di copertura in coppi
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il primo blocco è impostato su una pianta formata dall’accostamento di due rettangoli sfalsati leggermente fra loro e tenuti insieme da un ulteriore volume su pianta rettangolare che costituisce il vano scala. Quest’ultimo distribuisce alloggi sui tre piani in elevazione, mentre il piano terra resta adibito a fascia di servizio contenente l’androne d’ingresso e le cantine. 
Il secondo blocco presenta, invece, un impianto planimetrico in linea che funge da contrappunto alla torre del blocco precedente. Questo blocco si compone di piano terra più tre piani in elevazione, sui quali vengono distribuiti dodici alloggi. Questi ultimi sono suddivisi in due corpi di fabbrica gemelli, al centro dei quali si trova il vano scala. 
L’ingresso si trova sul fronte opposto, traslato verso il lato esterno di una lunghezza pari alla misura del corpo scale. 
Nonostante i due edifici risultino molto diversi fra loro per tipologia, composizione volumetrica e dei prospetti, sono accomunati da alcune scelte tecnico-costruttive proprie di tutta l’unità residenziale. In primo luogo, come i restanti corpi di fabbrica, anche gli edifici uno e due presentano una struttura in cemento armato con tamponamenti in muratura. Inoltre, per entrambi, si utilizza la stessa tipologia di infissi e lo stesso sistema di ombreggiamento che, per le aperture sui balconi, è pensato a persiane scorrevoli; scuri incernierati sono usati per le finestre del resto del prospetto. Da progetto, anche le scelte cromatiche per infissi e prospetti dovevano accomunare tutto il complesso abitativo: il colore giallo era quello scelto per le persiane mentre, per quanto riguarda i prospetti, un colore diverso caratterizzava ogni fronte a seconda dell’orientamento. Le facciate sud dovevano quindi essere tinteggiate in grigio e in bianco nelle parti rientranti dei balconi, le est ed ovest in bianco con sfondati grigi, mentre quelle a nord in color camoscio scuro. 
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Inoltre, sul prospetto Sud dell’edificio 2 è comparsa l’aggiunta di un vano ascensore. La sua struttura, su pianta quadrata, è chiusa sui tre lati da vetrate a specchio.

Vittorio Gandolfi (Salsomaggiore 1919  - Milano 1999)
Studia al Politecnico di Milano con Muzio, Dodi e Piero Portaluppi, con il quale consegue la laurea nel 1942. Lavora prevalentemente nel contesto milanese e piacentino. Docente di disegno alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (1952-1960), assistente e docente di Composizione nello stesso ateneo (1958-1963). Dal 1965 si trasferisce all’Università di Genova, è professore incaricato di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti e dal 1980 al 1985 Ordinario di Composizione Architettonica. Particolarmente attivo nel campo dell’edilizia residenziale, dell’infrastrutture aereoportuali e dell’architettura religiosa. È nel comitato di redazione della rivista “Chiesa e Quartiere”. Membro dell' Accademia nazionale di San Luca e accademico Clementino. Sono sue numerose realizzazione per conto dell’Eni: il fratello Vincenzo è segretario personale di Enrico Mattei. 
Tra le sue opere principali: la sua casa (1948), la scuola elementare e la chiesa (1955) a Salsomaggiore. A Milano progetta: le casette per Reduci al Q.T.8 (1948), l’Unità d’abitazione Incis (1950-52), il piano per il quartiere Cà Granda nord (1954-56), la chiesa all’idroscalo (1956), l’aerostazione di Milano Malpensa (1956-60), l’aerostazione di Milano Linate (1960-62) e ancora l’aerostazione Malpensa sud-ovest (1970-74). Tra gli altri progetti si segnalano anche il complesso parrocchiale S. Andrea a Bologna (1960-82) e l’aerostazione Alitalia a Roma Fiumicino (1975).

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

A causa del rinnovo della tinteggiatura operato successivamente, a oggi i cromatismi scelti per la caratterizzazione delle facciate non sono più apprezzabili. Le persiane, che da progetto erano state scelte di colore giallo, sono state tutte sostituite in seguito e attualmente si presentano di colore bianco. Inoltre, sul prospetto Sud dell’edificio 2 è comparsa l’aggiunta di un vano ascensore. La sua struttura, su pianta quadrata, è chiusa sui tre lati da vetrate a specchio. Vittorio Gandolfi (Salsomaggiore 1919 - Milano 1999) Studia al Politecnico di Milano con Muzio, Dodi e Piero Portaluppi, con il quale consegue la laurea nel 1942. Lavora prevalentemente nel contesto milanese e piacentino. Docente di disegno alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (1952-1960), assistente e docente di Composizione nello stesso ateneo (1958-1963). Dal 1965 si trasferisce all’Università di Genova, è professore incaricato di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti e dal 1980 al 1985 Ordinario di Composizione Architettonica. Particolarmente attivo nel campo dell’edilizia residenziale, dell’infrastrutture aereoportuali e dell’architettura religiosa. È nel comitato di redazione della rivista “Chiesa e Quartiere”. Membro dell' Accademia nazionale di San Luca e accademico Clementino. Sono sue numerose realizzazione per conto dell’Eni: il fratello Vincenzo è segretario personale di Enrico Mattei. Tra le sue opere principali: la sua casa (1948), la scuola elementare e la chiesa (1955) a Salsomaggiore. A Milano progetta: le casette per Reduci al Q.T.8 (1948), l’Unità d’abitazione Incis (1950-52), il piano per il quartiere Cà Granda nord (1954-56), la chiesa all’idroscalo (1956), l’aerostazione di Milano Malpensa (1956-60), l’aerostazione di Milano Linate (1960-62) e ancora l’aerostazione Malpensa sud-ovest (1970-74). Tra gli altri progetti si segnalano anche il complesso parrocchiale S. Andrea a Bologna (1960-82) e l’aerostazione Alitalia a Roma Fiumicino (1975).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1955 Unità Ina-Casa al Cristo Edilizia Moderna n. 56 Si
Gandolfi Vittorio 1963 Vittorio Gandolfi architetto: attività dal 1942-1962 Utoa Bologna 44 Si
Koenig Giovanni Klaus 1983 Vittorio Gandolfi: le due o tre cose che so di lui Parametro n.122 Bologna No
Cabassi Antonella (a cura di) 1999 La casa popolare a Parma in 8 itinerari (1850 - 1970) STEP Parma 131-132 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta Nord-Est dell’edificio 2 Veduta Nord-Est dell’edificio 2 A. Scardova. Courtesy IBC
Veduta degli edifici 2 e 3 dal portico del corpo 9 Veduta degli edifici 2 e 3 dal portico del corpo 9 A. Scardova. Courtesy IBC
Veduta prospettica del fronte dell’edificio 2 Veduta prospettica del fronte dell’edificio 2 A. Scardova. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Stefano Setti