RESTAURO DI PALAZZO PISARONI E NUOVA ESATTORIA DELLA CASSA DI RISPARMIO DI PIACENZA
Scheda Opera
- Comune: Piacenza
- Denominazione: RESTAURO DI PALAZZO PISARONI E NUOVA ESATTORIA DELLA CASSA DI RISPARMIO DI PIACENZA
- Indirizzo: Via Poggiali, Via Sant'Eufemia 13, Via Monte di Pietà
- Data: 1968 - 1983
- Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
- Autori principali: Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva
Descrizione
Il progetto interviene sul settecentesco palazzo Pisaroni, adeguando la fabbrica storica alle esigenze funzionali e rappresentativo dell’Istituto Cassa di Risparmio di Piacenza, che destina l’edificio a propria sede.
In questo periodo lo studio Albini (composto da Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva e Marco Albini e dal 1975 ufficialmente denominato Studio di architettura Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva, Marco Albini) lavora a numerosi interventi di recupero dell’esistente per scopi museali: si pensi ai chiostri di Sant’Agostino a Genova (oggi Museo di Sant'Agostino) o il chiostro degli Eremitani di Padova (oggi Museo Eremitani).
Il complesso piacentino è costituito di varie parti sorte in periodi differenti, ciascuna richiedente un intervento diverso. La porzione di edificio del XVIII secolo ha subito un consolidamento strutturale, mentre sulle parti ottocentesche, costruite in stile neo-rinascimentale dall’architetto Terzaghi, così come nell’annesso Palazzo del Monte dei Pegni, sono state rimosse le superfetazioni che fino agli anni Sessanta avevano modificato l’originaria disposizione interna degli spazi, che viene in tal modo ripristinata, così come parte degli apparati decorativi a stucco. All’opera di restauro si somma, in un progetto che risulta coerente tanto dal punto di vista della conservazione quanto dell’inserimento del nuovo, la rifunzionalizzazione degli spazi da adattare alle necessità della Banca. Per migliorare la flessibilità interna si inseriscono nuovi collegamenti verticali, realizzati in metallo per poter essere facilmente smontabili, segno di come l’intervento di restauro sia considerato reversibile e adattabile ai continui e potenziali mutamenti. Gli arredi degli uffici accostano alla ricchezza degli ambienti mobili moderni e funzionali in gran parte prodotti dalla Tecno: sono impiegate sia serie già in produzione, sia serie specificatamente ideate per il progetto.
Durante le fasi di restauro lo studio Albini decide di recuperare, al piano terra e al primo piano, gli spazi dell’antica tipologia del palazzo e anche di conservare le decorazioni settecentesche. Furono invece sostituiti tutti i pavimenti per dotare l’edificio di impianti tecnici, così come furono inserite nuove porte e tappezzerie, nonché recuperati alcuni affreschi delle sale. Diversamente da come è ora, l’ingresso avveniva tramite via Poggiali e non via S. Eufemia.
Contestualmente a questo intervento, dal 1971 al 1974, lo studio Albini interviene anche sulla ricostruzione della porzione di isolato all’angolo tra via Sant’Eufemia e via del Monte, edificando un nuovo volume addossato ai precedenti da destinare all’Esattoria della stessa Cassa di Risparmio. Per consentire questa operazione furono demoliti i fabbricati posti fra via del Monte e via S. Eufemia. Il palazzo venne collegato con la restante parte del complesso per mezzo di una scala circolare fino al secondo piano, di una scala con più rampe ad andamento rettilineo per accedere al sottotetto, e di due ascensori. In conseguenza di questi lavori, è parzialmente mutato l’assetto distributivo degli spazi interni.
Come in precedenti e coevi progetti dell’architetto milanese per edifici terziari, si pensi agli uffici comunali di Genova o alla sede della SNAM a San Donato Milanese, anche il nuovo corpo segna fortemente lo sviluppo orizzontale grazie alla presenza di cornici marcapiano che riprendono gli allineamenti dell’edificio a fianco, in particolar modo all’altezza dei bancali delle finestre del primo e del secondo piano.
La facciata risulta così suddivisa in una porzione a contatto con il suolo a sua volta divisa in due parti da una delle cornici in aggetto: un basamento e una fascia finestrata. Sopra questa si trova il piano principale composto da un rivestimento a doppia altezza, scandito nella parte inferiore da un partito di finestre regolari mentre quella superiore è completamente cieca. Da ultimo, sotto la copertura, una fascia di basse finestre quadrate definisce la chiusura della facciata. Il nuovo volume, più basso del contiguo, si raccorda all’altezza di quest’ultimo mediante l’importante inclinazione della falda di copertura, la cui sommità è forata dal lucernario che illumina la sottostante sala a doppia altezza.
L’aspetto generale di questo edificio, per il trattamento di facciata in pietra ed intonaco color marrone, per la suddivisione del prospetto, per il raccordo con l’edificio a fianco, si adatta al contesto preesistente. Al tempo stesso però la sproporzione della copertura, l’ambiguità della stessa ripartizione dei fronti (quadripartiti anzichè tripartiti) introducono una visibile cifra moderna all'intero complesso.
(Matteo Sintini)
Info
- Progetto: 1968 -
- Esecuzione: 1969 - 1983
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: sede di Istituto bancario
- Destinazione attuale: sede di Istituto bancario
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Franco | Albini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19452 | SI |
Marco | Albini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.fondazionefrancoalbini.com/studio-albini-associati/ | NO |
Franca | Helg | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21153 | SI |
Antonio | Piva | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.studioalbiniassociati.com/lo-studio/ | SI |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: intonaco, pietra
- Coperture: cemento armato e coppi
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Franco Albini (Robbiate 1905 – Milano 1977) Trascorre nella casa paterna l’infanzia e parte della giovinezza, assorbendo della sua terra la sensibilità per le opere dell’uomo e della natura. Trasferitosi con la famiglia a Milano frequenta il Politecnico dove si laurea nel 1929 e inizia l’attività professionale nello studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia. Nello stesso anno visita Barcellona, in occasione dell’esposizione internazionale, per poi raggiungere Parigi. Dopo le prime realizzazioni di impronta novecentesca nel campo dell’arredamento, una conversazione con Edoardo Persico determina la sua “conversione” al razionalismo e l’avvicinamento al gruppo dei redattori di "Casabella". Nel 1931 apre il primo studio professionale in via Panizza a Milano con Renato Camus e Giancarlo Parlanti. Inizia a occuparsi di edilizia popolare partecipando al concorso per il quartiere Baracca a Milano (1932). L’adesione al metodo progettuale di ispirazione gropiusiana si evidenzia nella chiarezza dell’impianto aperto, con i corpi di fabbrica equidistanti e allineati secondo l’asse eliotermico che fa irrompere nel quartiere aria, luce e verde. Nel campo degli allestimenti Albini, chiamato da Giuseppe Pagano, esordisce nel 1933 alla V Triennale di Milano. Nel corso degli anni Trenta gli allestimenti e i padiglioni temporanei nelle manifestazioni fieristiche sono le palestre che gli permettono di sperimentare nuove soluzioni, sondando in alcuni casi articolate volumetrie curve e, più spesso, spazi cartesiani ordinati da griglie geometriche, telai metallici e pannelli traslucidi in vetro o tessuto. Nel corso del 1946 dirige insieme a Parlanti la rivista "Costruzioni-Casabella". Nel dopoguerra la gamma degli interessi professionali si amplia anche in relazione alle opportunità offerte dalla ricostruzione. Nell’insegnamento trasmette gli stessi principi che fondano il suo lavoro di architetto: la necessità di un’analisi approfondita dei problemi e di un continuo controllo e giustificazione delle proprie scelte. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franca Helg (studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti. Tra i progetti principali di questo periodo: l’albergo rifugio Pirovano a Cervinia (1948-52); l’allestimento del Museo di Palazzo Bianco a Genova (1949-51); il piano urbanistico e le case a schiera nel quartiere Cesate a Milano (1951-54); l’edificio per uffici Ina a Parma (1950-54); il Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova (1952-56); i Grandi Magazzini La Rinascente a Roma (1957-61); le Nuove Terme Luigi Zoja a Salsomaggiore (1964-70). Franca Helg (Milano 1920-1989) Nei primi anni Quaranta, mentre frequenta la Facoltà di Architettura, lavora presso lo studio BBPR. Consegue la laurea nel 1945 e nel medesimo anno inizia l’attività professionale autonoma. Nel 1945-46 partecipa alla fondazione e redazione dei Quaderni degli studenti della Facoltà di Architettura di Milano, poi intitolati Studi d’Architettura. Nel 1946-47 è membro della Commissione Consultiva per il Nuovo PRG di Milano. Dal 1947 è membro del M.S.A. (Movimento Studi Architettura) a Milano. La sua attività didattica inizia nel 1955 come assistente straordinaria di L. Belgiojoso al corso di “caratteri distributivi degli edifici” presso lo IUAV di Venezia. Dal 1963 al 1967 è assistente ordinario al corso di “composizione architettonica” al Politecnico di Milano (sempre per L. Belgiojoso). Nel 1967 consegue la Libera Docenza in Composizione Architettonica. Presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano consegue il premio di operosità scientifica ed artistica per gli anni accademici 1963-64, 1964-65, 1967-68. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franco Albini (Studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti. Marco Albini (Milano 1940) Si Laurea in Architettura al Politecnico nel 1955 e dallo stesso anno collabora nello studio del padre Franco e di Franca Helg. Dal 1978 lo studio assume la denominazione di Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva, Marco Albini Vincitore del Premio “Olivetti Fellowship” per un periodo di aggiornamento e ricerca negli U.S.A. “Indagine sui Corsi di Town Design Planning Architecture: Columbia University; Howard I.I.T, Chicago; Berkeley, U.C.L.A. Dal 1969 al 1972 è incaricato dei corsi di Disegno Industriale presso la Scuola Statale d’Arte di Venezia. Dal 1972 al 1974 incaricato del Corso di Progettazione Architettonica presso l’Università Internazionale dell’Arte di Venezia e dal 1973 al 1980 è assistente Incaricato presso il Corso di Elementi di Architettura II, docente Prof. Arch. Cesare Blasi della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. È stato visiting professor presso la Cornell University School of Architecture Ithaca (U.S.A.); il New York Institute of Technology (U.S.A.); la Washington University St. Louis Missouri Dal 1999 è professore associato presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Dal 2004 lo studio assume la denominazione di Studio Albini Associati - arch. Marco Albini e Francesco Albini. Tra i premi e riconoscimenti per l'attività di progettazione: 1° premio per il concorso : “Trasferimento nella nuova sede della Manica Nuova del Palazzo Reale” Galleria Sabauda a Torino nel 2004 e nel 2005, 2° posto al concorso internazionale per il recupero e la valorizzazione della Villa Reale di Monza e i giardini di pertinenza.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Albini Franco, Helg Franca, Piva Antonio, Albini Marco | 1976 | Una banca a Palazzo Pisaroni in Piacenza | Ottagono n. 41 | Milano | 54 | Si |
Pandakovich Darko, Belgiojoso B. Lodovico | 1986 | Marco Albini, Franca Helg, Antonio Piva | Arnoldo Mondadori Editore | Milano | 78-81 | Si |
Piva Antonio, Prina Vittorio | 1998 | Franco Albini 1905-1977 | Electa | Milano | 422-423; 429 | Si |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
Prina Vittorio, Piva Antonio | 2006 | Franca Helg. La gran dama dell'architettura italiana | Franco Angeli | Milano | No | |
Còccioli Mastroviti Anna, Arisi Ferdinando, Riccardi Paola, Bussi Francesco, Benzi Angelo | 2008 | Palazzo Rota Pisaroni | Fondazione di Piacenza e Vigevano | Piacenza | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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Archivio progetti studio Albini | - | Fondazione Franco Albini, Milano / saa (Studio Albini Associati), Milano | Progetti |
Allegati
Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Fondazione di Piacenza e Vigevano | Visualizza |
Fondazione Franco Albini | Visualizza |
Studio Albini Associati | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Franca Helg | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Franco Albini | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Franco Albini | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 02/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2021