CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DI LORETO
Scheda Opera
- Comune: Alghero
- Località: Loc. Sa Segada
- Denominazione: CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DI LORETO
- Indirizzo: Loc. Sa Segada
- Data: 1959 - 1963
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Bruno Virdis
Descrizione
Il progetto si inserisce nel grande insieme degli interventi di modernizzazione e di “umanizzazione” delle campagne operati dall’ETFAS con la riforma agraria. Realizzato a riforma già avviata da qualche tempo e a valle dei primi insediamenti più importanti, il progetto non propone elementi di novità rispetto al panorama delle case coloniche realizzate con la bonifica integrale, rifacendosi piuttosto a una sorta di “neo-realismo” architettonico nella forma, che non trova conferma nell’innovatività degli aspetti materiali della sua costruzione. Se il progetto-manifesto del cosiddetto neorealismo in architettura è rappresentato dal villaggio La Martella a Matera (in cui la chiesa assume il connotato più “moderno” dell’intero borgo), il riferimento più probabile di questo edificio appare la bonifica integrale, non solo nel vicino territorio di Fertilia, ma anche nell’Agro Pontino: è un fenomeno che accomuna il progetto a molti dei borghi rurali maremmani, indifferenti dal punto di vista formale al dibattito architettonico dell’epoca. Non altrettanto può dirsi per il linguaggio (che richiama le coeve esperienze della casa popolare in Italia, su tutte i due settenni INA-Casa) e i caratteri costruttivi dell’edificio, che invece seguono le tendenze dell’evoluzione tecnologica (cosa che in Maremma avviene solo per gli edifici funzionali). Maggior coerenza, da questo punto di vista, presenta il fabbricato scolastico dello stesso centro, che segue le tendenze architettoniche dell’epoca anche sul versante compositivo, con il basso corpo di fabbrica a copertura piana a ricordare che il centro di servizio rientra anch’esso in un grande disegno modernizzatore. Gli aspetti tecnologici e costruttivi rappresentano forse il dato più innovativo del progetto, che influisce di conseguenza sul piano formale e compositivo. Il progetto introduce un “luogo centrale” che assume un minimo valore di urbanità per una comunità altrimenti disgregata e dispersa sul territorio della bonifica. In questo senso, la mancata introduzione di stilemi moderni visibili dall’esterno pare richiamare un archetipo perduto, con il campanile riconoscibile a distanza a ricordare che in quel luogo si riunisce una comunità (ecclesia), che ritrova una dimensione domestica collettiva e rassicurante nel disegno di un prospetto anteriore – da questo punto di vista – rassicurante. Il centro di servizio di Sa Segada è tutt’oggi abitato e dotato di alcune attività commerciali minute, che hanno un più vasto bacino d’utenza nella grande dispersione insediativa della bonifica nella piana di Fertilia e nel traffico di collegamento con l’aeroporto. Con l’andare del tempo si è affievolito l’uso del toponimo imposto dall’ETFAS (Loretella) e si è riaffermato il precedente, seppure meno benaugurale, di Sa Segada. Questa riappropriazione identitaria fa sì che vi sia una maggior cura dei luoghi da parte degli abitanti e che il contesto, seppure minutamente trasformato in maniera spontanea, si conservi nel suo insieme.
Info
- Progetto: 1959 - 1959
- Esecuzione: 1959 - 1963
- Committente: ETFAS
- Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
- Destinazione originaria: chiesa cattolica
- Destinazione attuale: chiesa cattolica
Autori
- Strutture: telaio in calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: muratura intonacata
- Coperture: solaio in latero-cemento su travi in calcestruzzo armato
- Serramenti: infissi in legno
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Scheda redatta da Alessandra Casu, Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (2004).
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la SardegnaTitolare della ricerca: Università degli Studi di Cagliari – DICAAR
Responsabile scientifico: Paolo Sanjust
Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 31/01/2023
Revisori:
Martina Massaro