Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SCUOLA MEDIA PIERO MARONCELLI

Scheda Opera

  • Vista dell’ingresso secondario sul retro dell’edificio
  • Vista esterna della palestra
  • Vista della scuola con l’accesso alla palestra
  • Vista del retro con le ampie parti finestrate
  • Vista dei diversi livelli di copertura dell’edificio
  • Vista dei diversi livelli di copertura dell'edificio
  • Vista del secondo piano e del rivestimento in facciata
  • Vista dei punti luce dell’aula insegnanti
  • Vista dell'interno della palestra
  • Vista del prospetto principale su via F. Orsini
  • Comune: Forlì
  • Denominazione: SCUOLA MEDIA PIERO MARONCELLI
  • Indirizzo: Via Felice Orsini N. 48
  • Data: 1963 - 1970
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Luigi Pellegrin
Descrizione

L'edificio progettato da Luigi Pellegrin, in collaborazione con Ciro Cicconcelli, si colloca nel primo periodo della produzione dell’architetto.
Situato nei pressi del centro storico della città di Forlì e quindi in un contesto urbano consolidato, il complesso si sviluppa privilegiando l'orientamento nord-sud con l'ingresso principale su via Felice Orsini. Attualmente modificato per ragioni funzionali, l'accesso usufruisce del passaggio secondario su via Paolo Bentivoglio. Gli spazi adiacenti la scuola sono caratterizzati da un fronte continuo di edifici principalmente residenziali, mentre sul retro a nord dell'isolato è situato una piazza-parcheggio denominata piazza Monte Grappa. Nelle immediate vicinanze della palestra sono organizzati gli spazi aperti destinati a gioco, tra cui l'originario campo da basket oggi divenuto parcheggio.
La scuola risente di un adesione dell’autore ad un certo brutalismo, visibile nel cemento armato lasciato a vista.
In pianta si dispone secondo un’organizzazione piuttosto regolare, che consente, tuttavia, di lavorare sul volume con maggiore grado di complessità. Ampie vetrate e finestre a nastro sono protette dagli importanti sbalzi dei cornicioni; i continui cambi di quota della copertura e le numerose compenetrazioni di volumi rendono la stereometria estremamente varia; tema della variazione che si registra anche nell’uso e nella presenza degli elementi strutturali: ora pilastri, ora setti continui sagomati.
La scuola si sviluppa su tre livelli e ciascuno di essi segue l'asse di simmetria centrale corrispondente alla posizione dell'ingresso principale. L'atrio dell'edificio è caratterizzato da un volume aggettante che protegge l'entrata e risulta direttamente collegato al lungo corridoio che distribuisce le venti aule su due livelli. Nel lato opposto alle classi, in posizione centrale e in asse con l'atrio, è posta la grande sala a gradoni destinata a conferenze e riunioni. Ai lati dell'aula magna sono situati gli uffici didattici e alcuni laboratori, mentre allo stesso livello, in posizione asimmetrica rispetto al resto del complesso, è riconoscibile la sala mensa con cucina. Il secondo livello presenta un'organizzazione simile al primo, ad eccezione del volume semicircolare adibito a presidenza, per lo spazio dell'aula magna occupato dalla biblioteca e per la disposizione di laboratori per attività speciali alle estremità. Questa disposizione contribuisce a sagomare la copertura su due diverse quote: la parte centrale risulta infatti più bassa rispetto a quella dei laboratori. Le scale e i servizi igienici sono anch'essi distribuiti simmetricamente e disposti secondo intervalli regolari. Conclude l'intervento il grande spazio della palestra di 30 per 15 metri con due ingressi: uno comunicante con la scuola tramite scalinata, attraverso cui si giunge all’archivio e magazzino interrati, l'altro indipendente.
La struttura dell'edificio è interamente in calcestruzzo armato; gli infissi originariamente in legno, sono stati sostituiti con alluminio verniciato. Le tamponature sono costituite da elementi prefabbricati in cemento di forma quadrata, inseriti in una maglia geometrica costante.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

Info
  • Progetto: 1963 -
  • Esecuzione: - 1970
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Scuola media
  • Destinazione attuale: Scuola media: Istituto Comprensivo N. 4 di Forlì
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ciro Cicconcelli Collaboratore Progetto NO
Cooperativa Forlivese, Forlì Impresa esecutrice Esecuzione NO
Luigi Pellegrin Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://samha207.unipr.it/samirafe/loadcard.do?id_card=29645&force=1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: elementi di cemento prefabbricato e calcestruzzo armato faccia a vista
  • Coperture: piane e a falda
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La scuola risente di un adesione dell’autore ad un certo brutalismo, visibile nel cemento armato lasciato a vista. 
In pianta si dispone secondo un’organizzazione piuttosto regolare, che consente, tuttavia, di lavorare sul volume con maggiore grado di complessità. Ampie vetrate e finestre a nastro sono protette dagli importanti sbalzi dei cornicioni; i continui cambi di quota della copertura e le numerose compenetrazioni di volumi rendono la stereometria estremamente varia; tema della variazione che si registra anche nell’uso e nella presenza degli elementi strutturali: ora pilastri, ora setti continui sagomati. 
La scuola si sviluppa su tre livelli e ciascuno di essi segue l'asse di simmetria centrale corrispondente alla posizione dell'ingresso principale. L'atrio dell'edificio è caratterizzato da un volume aggettante che protegge l'entrata e risulta direttamente collegato al lungo corridoio che distribuisce le venti aule su due livelli. Nel lato opposto alle classi, in posizione centrale e in asse con l'atrio, è posta la grande sala a gradoni destinata a conferenze e riunioni. Ai lati dell'aula magna sono situati gli uffici didattici e alcuni laboratori, mentre allo stesso livello, in posizione asimmetrica rispetto al resto del complesso, è riconoscibile la sala mensa con cucina. Il secondo livello presenta un'organizzazione simile al primo, ad eccezione del volume semicircolare adibito a presidenza, per lo spazio dell'aula magna occupato dalla biblioteca e per la disposizione di laboratori per attività speciali alle estremità. Questa disposizione contribuisce a sagomare la copertura su due diverse quote: la parte centrale risulta infatti più bassa rispetto a quella dei laboratori. Le scale e i servizi igienici sono anch'essi distribuiti simmetricamente e disposti secondo intervalli regolari. Conclude l'intervento il grande spazio della palestra di 30 per 15 metri con due ingressi: uno comunicante con la scuola tramite scalinata, attraverso cui si giunge all’archivio e magazzino interrati, l'altro indipendente.
La struttura dell'edificio è interamente in calcestruzzo armato; gli infissi originariamente in legno, sono stati sostituiti con alluminio verniciato. Le tamponature sono costituite da elementi prefabbricati in cemento di forma quadrata, inseriti in una maglia geometrica costante.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

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Luigi Pellegrin (Courcellette, Somme, 1925 - Roma, 2001)
Dopo un breve periodo dell'infanzia trascorso in Francia per motivi lavorativi del padre, si trasferisce stabilmente a Roma, città nella quale a ventuno anni si iscrive alla facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza. Dopo una prima esperienza lavorativa alla Soprintendenza alle antichità di Chieti (1946-48), si laurea in Architettura nel 1953. Il suo percorso di formazione è notevolmente influenzato dalla cultura americana e dai modelli nord-europei; in particolare nel 1953 intraprende un viaggio a New Orleans e Chicago, dove collabora con architetti locali. Durante questo periodo trova delle affinità con il movimento organico d'oltreoceano e assimila il pensiero di Louis Sullivan e Frank Lloyd Wright. 
In seguito al primo periodo di produzione definito “paraorganico”, L. Pellegrin si interessa alla prefabbricazione nel campo dell'edilizia. Negli anni '70-'80, una serie di opere, tra cui diversi edifici scolastici, gli offrono l'occasione di sperimentare in complessi progetti l'uso di queste innovative tecniche. Collabora con gruppi industriali quali Montedison, SIR per l'introduzione dei materiali poliesteri nelle costruzioni e per Bortolaso, FEAL/IPISYTEM, mette a punto alcuni sistemi prefabbricati che utilizza nelle scuole degli anni '75-'77. A questo periodo risalgono numerosi progetti coerenti con l'utilizzo di queste innovazioni tecnologiche, nel frattempo divenuti brevetti, che mette in opera anche in paesi esteri quali l'Arabia. Altre numerose commesse in Venezuela, Nigeria, Ciad, Arabia Saudita, Senegal e Spagna gli danno l'opportunità di confrontarsi anche con l'industria locale straniera. Dagli anni '80 si occupa di progetti su scala territoriale di carattere urbanistico tra i quali si ricorda la collaborazione con il gruppo Italstat per un insediamento turistico in Spagna e un centro polifunzionale a Mosca.
Verso la conclusione della fortunata carriera che vede una notevolissima produzione, le sue ultime opere interessano complessi giudiziari delle quali esistono numerose pubblicazioni in giornali e riviste specializzate.
Inoltre è stato professore ordinario di Progettazione Architettonica e Scenografia presso l'Università degli studi “La Sapienza” di Roma.
Della sua produzione in costante rifiuto dei modelli accademici tradizionali si ricordano: un complesso di miniappartamenti a Caracas (1956), il quartiere Ina-Casa ad Ascoli Piceno (1957), le scuole a Bassano del Grappa e Sassari (1958), l' Ina-Casa di Gaeta (1962), la scuola a Montevarchi (1970), gli istituti a Pisa (1974), una scuola a er-Riyād (1976), la scuola alberghiera di Ascoli Piceno (1979), l'istituto tecnico A. Volta a Roma (1983), l'edificio per abitazioni e uffici a Milano (1988-91).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Manutenzione ordinaria: La scuola, attualmente in uso, ha subito opere di manutenzione minore quali: sostituzione degli infissi originali, inserimento di elementi di risalita meccanici e installazione sul tetto della palestra di pannelli fotovoltaici. Inoltre nel 2010 la struttura in cemento armato è stata sottoposta ad accertamenti sismici. Luigi Pellegrin (Courcellette, Somme, 1925 - Roma, 2001) Dopo un breve periodo dell'infanzia trascorso in Francia per motivi lavorativi del padre, si trasferisce stabilmente a Roma, città nella quale a ventuno anni si iscrive alla facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza. Dopo una prima esperienza lavorativa alla Soprintendenza alle antichità di Chieti (1946-48), si laurea in Architettura nel 1953. Il suo percorso di formazione è notevolmente influenzato dalla cultura americana e dai modelli nord-europei; in particolare nel 1953 intraprende un viaggio a New Orleans e Chicago, dove collabora con architetti locali. Durante questo periodo trova delle affinità con il movimento organico d'oltreoceano e assimila il pensiero di Louis Sullivan e Frank Lloyd Wright. In seguito al primo periodo di produzione definito “paraorganico”, L. Pellegrin si interessa alla prefabbricazione nel campo dell'edilizia. Negli anni '70-'80, una serie di opere, tra cui diversi edifici scolastici, gli offrono l'occasione di sperimentare in complessi progetti l'uso di queste innovative tecniche. Collabora con gruppi industriali quali Montedison, SIR per l'introduzione dei materiali poliesteri nelle costruzioni e per Bortolaso, FEAL/IPISYTEM, mette a punto alcuni sistemi prefabbricati che utilizza nelle scuole degli anni '75-'77. A questo periodo risalgono numerosi progetti coerenti con l'utilizzo di queste innovazioni tecnologiche, nel frattempo divenuti brevetti, che mette in opera anche in paesi esteri quali l'Arabia. Altre numerose commesse in Venezuela, Nigeria, Ciad, Arabia Saudita, Senegal e Spagna gli danno l'opportunità di confrontarsi anche con l'industria locale straniera. Dagli anni '80 si occupa di progetti su scala territoriale di carattere urbanistico tra i quali si ricorda la collaborazione con il gruppo Italstat per un insediamento turistico in Spagna e un centro polifunzionale a Mosca. Verso la conclusione della fortunata carriera che vede una notevolissima produzione, le sue ultime opere interessano complessi giudiziari delle quali esistono numerose pubblicazioni in giornali e riviste specializzate. Inoltre è stato professore ordinario di Progettazione Architettonica e Scenografia presso l'Università degli studi “La Sapienza” di Roma. Della sua produzione in costante rifiuto dei modelli accademici tradizionali si ricordano: un complesso di miniappartamenti a Caracas (1956), il quartiere Ina-Casa ad Ascoli Piceno (1957), le scuole a Bassano del Grappa e Sassari (1958), l' Ina-Casa di Gaeta (1962), la scuola a Montevarchi (1970), gli istituti a Pisa (1974), una scuola a er-Riyād (1976), la scuola alberghiera di Ascoli Piceno (1979), l'istituto tecnico A. Volta a Roma (1983), l'edificio per abitazioni e uffici a Milano (1988-91).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1980 Scuola media a Forlì. L. Pellegrin L'Architettura. Cronache e storia n. 300 566 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell’ingresso secondario sul retro dell’edificio Vista dell’ingresso secondario sul retro dell’edificio Giulia Gori
Vista esterna della palestra Vista esterna della palestra Giulia Gori
Vista della scuola con l’accesso alla palestra Vista della scuola con l’accesso alla palestra Giulia Gori
Vista del retro con le ampie parti finestrate Vista del retro con le ampie parti finestrate Giulia Gori
Vista dei diversi livelli di copertura dell’edificio Vista dei diversi livelli di copertura dell’edificio Giulia Gori
Vista dei diversi livelli di copertura dell'edificio Vista dei diversi livelli di copertura dell'edificio Giulia Gori
Vista del secondo piano e del rivestimento in facciata Vista del secondo piano e del rivestimento in facciata Giulia Gori
Vista dei punti luce dell’aula insegnanti Vista dei punti luce dell’aula insegnanti Giulia Gori
Vista dell'interno della palestra Vista dell'interno della palestra Giulia Gori
Vista del prospetto principale su via F. Orsini Vista del prospetto principale su via F. Orsini Giulia Gori

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Sistema Museale dell’Università di Parma - Luigi Pellegrin Visualizza
MAXXI Patrimonio - Luigi Pellegrin Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Luigi Pellegrin Visualizza
Enciclopedia Treccani - Luigi Pellegrin Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 17/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2022